Cari parrocchiani,
credo che vi siate resi conto del posto che occupa la famiglia nel nostro piano di lavoro nella costruzione di una comunità più umana e più cristiana. In effetti, basta solo guardare la nostra esperienza personale, per affermare che la famiglia è il bene più grande che uno possa avere.
Ed essendo un bene così prezioso e fondamentale per la persona, noi cristiani nel nome di Gesù, costruiamo comunità di discepoli che arrivano a vivere relazioni così forti fino al punto che, chi non ha più la sua famiglia naturale, possa dire “ho trovato una famiglia, dove posso vivere relazioni interpersonali primarie, dove mi vogliono bene… alla quale sento di appartenere… non sono più solo!”
Sempre la famiglia è il tesoro più grande ma soprattutto in tempi di crisi, come sono quelli che stiamo vivendo. Quante volte, visitando sento dire “sono rimasto senza lavoro… per fortuna ho la famiglia che mi aiuta” ecc.
E al di là della fede o religione che uno professa, noi crediamo che la famiglia appartenga a quei valori universali comuni a tutti gli uomini di qualsiasi razza, credo, o status.
Oggi c’è una percezione comune della famiglia come valore, anche se stiamo assistendo alla crisi della famiglia tradizionale.
Per questo ci chiediamo di che famiglia parliamo quando diciamo che tutti la percepiscono come un valore. Infatti oggi esistono varie e divergenti forme di famiglia: la coniugale e la non coniugale, quella con un solo genitore e quella con entrambi i genitori, la famiglia iniziale e quella di seconde nozze e le unioni di fatto.
In questa prima edizione del programma “Abbraccio famigliare“ non entriamo nella complessa problematica sopra espressa, ma come dice lo slogan, vorremmo consolidare le relazioni affettive all’interno della famiglia con questa giornata che si articola in tre momenti:
1) Eucaristia delle ore 11 della domenica 6 maggio con le famiglie e per le famiglie.
Vorremmo vivere una Eucaristia dove la dimensione “famiglia” della comunità alla quale apparteniamo sia sempre più evidente.
In effetti stiamo lavorando facendo in modo che la grande comunità sia costruita sul modello di famiglia.
E’ per questo che il Concilio Vaticano II chiama la famiglia “Piccola Chiesa domestica“; la grande Chiesa deve avere le caratteristiche della piccola Chiesa, cioè della famiglia. Che bello fare della parrocchia una grande famiglia… !!! L’Eucarestia che celebreremo consoliderà certamente questa dimensione… usciremo dalla messa più uniti con il Signore, e naturalmente tra di noi.
2) Pranzo in famiglia
Durante l’anno le nostre famiglie vivono, nel momento del pranzo, occasioni forti a livello di unione famigliare (Natale – Pasqua – compleanni ecc). Quante volte ho sentito i nonni dirmi “domenica li abbiamo avuti tutti qui con noi“ e lo dicevano dei figli, nipoti, nuore ecc.
Domenica 6 maggio, giornata dell’abbraccio familiare, vi invitiamo a rivivere questo pranzo in famiglia, semplice e in alcuni casi povero, consumato con tutti i membri della famiglia, con particolare attenzione alle persone anziane, malate e sole. Invito alcune famiglie a tenere un posto a tavola a persone sole.
Per i credenti è bello quel giorno iniziare il pasto in comune con una preghiera che troverete sulla seconda pagina dell’attuale edizione del giornale parrocchiale.
3) Festa in piazza nel pomeriggio.
Dopo aver vissuto il momento eucaristico ed il pranzo in famiglia, invitiamo la comunità a vivere questo momento di festa in piazza, che esprime la nostra gioia di appartenere ad una famiglia più grande, la nostra parrocchia, in comunione con le famiglie delle parrocchie vicine (sogno del Vescovo: parrocchie in rete!).
Un sentito ringraziamento, di vero cuore, a tutti coloro che hanno reso possibile questa celebrazione, con il loro contributo di tempo, talento e partecipazione. Affido alla Santa Famiglia di Nazaret il concolidamento nella nostra parrocchia, e dove il Signore vorrà, di questo programma che sta muovendo i suoi primi passi anche a Viserba.
Con l’affetto di sempre, don Aldo