Motivati dalla promozione del nuovo Messale Romano, cercheremo di conoscere e capire meglio il dono che il Signore ci ha fatto con l’Eucaristia, per celebrarla e viverla meglio.
PRINCIPALI MODIFICHE
1) RITI DI INTRODUZIONE
Lo scopo dei riti di introduzione è che i fedeli riuniti insieme, formino una comunità e si dispongano ad ascoltare con fede la Parola di Dio e a celebrare degnamente l’Eucaristia.
Questo rito rappresenta la soglia per entrare nella celebrazione perché nella messa non si partecipa come individui ma come Assemblea. Con questo rito entriamo in una assemblea. Nel rito di introduzione si parte dall’IO individuale per passare al NOI (soggetto collettivo). In questo “Noi” bisogna entrare, non è automatico, l’introduzione ha il compito di operare questo passaggio dall’IO al NOI comunità. Comunità formata da quelle persone che in quel momento lì hanno risposto alla chiamata e che si dispongono ad ascoltare con fede la Parola di Dio e celebrare degnamente l’Eucaristia.
a) Atto penitenziale
Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli e sorelle / oppure Kyrie eleison / oppure Signore pietà
Un popolo convocato per implorare la misericordia di Dio. Invito al pentimento e si chiude con l’assoluzione del sacerdote. La modifica “a voi fratelli e sorelle” rende il Confesso più inculturato. Abbiamo già visto anche il cambiamento del Gloria (pace in terra agli uomini amati dal Signore). Ci sentiamo una comunità che Dio ama, c’è una benevolenza del Padre su di noi.
b) Gloria
Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore
c) Colletta
La colletta è preceduta da un breve momento di silenzio dopo l’invito “Preghiamo“ e raccoglie le intenzioni dell’assemblea che si unisce con l’Amen finale.
d) Liturgia Eucaristica
È Parola di Dio. Struttura dialogica. A Dio che parla noi siamo invitati a rispondere. Ascolto attivo. Comprendere la lingua con cui Dio parla al suo popolo. In questo ascolto attivo nasce nel popolo il desiderio di capire meglio quanto il Signore vuole dire al suo popolo. L’omelia è al servizio di quelle letture che devono avere il posto principale. Le letture sono un sacramentale perché sono la presenza del Signore che parla al suo popolo.
Preparazione dei lettori. La Parola di Dio deve essere proclamata in modo che favorisca la meditazione. Quindi evitare la fretta In un mondo di parole quella PAROLA va proclamata ed ascoltata in modo diverso.
La risposta alla Parola è data dalla Professione di Fede (CREDO) con la quale l’assemblea dice AMEN, cioè, CI CREDO, la faccio mia. La professione di fede mi porta a proclamare la mia fede a tutta la verità rivelata, ma in particolare a quella parte di verità rivelata in quella Parola ascoltata in quella liturgia.
La celebrazione manifesta una immagine concreta della nostra comunità. Se l’esperienza cristiana vissuta ha una sottolineatura prevalentemente individuale, questo si rifletterà nel modo di vivere la celebrazione. Se invece l’esperienza cristiana ha una dimensione necessariamente comunitaria allora questa si rifletterà anche nella celebrazione. I riti di introduzione ci aiutano a recuperare la dimensione comunitaria della celebrazione.
Ecco allora la domanda per la nostra revisione di vita? Qual è il volto di Chiesa che emerge dalle nostre celebrazioni?
2) RITI DI COMUNIONE
a) Modifica del Padre nostro
“Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non abbandonarci alla tentazione”
b) La Pace
Scambiatevi il dono della pace
c) Agnello di Dio
Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo, beati gli invitati alla cena dell’ Agnello
3) RITI DI CONCLUSIONE
Andate e annunciate il Vangelo del Signore / oppure, La gioia del Signore sia la vostra forza. Andate in pace.
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